Cheratocono

Il cheratocono è una malattia della cornea. Nello specifico si tratta di una distrofia corneale progressiva non infiammatoria, che colpisce all’anno cinquanta persone ogni centomila, sia uomini che donne. Il problema è da rintracciarsi nell’eccessiva elasticità e deformazione delle cornee ammalate. Nel cheratocono le fibre di collagene che formano l’architettura corneale scivolano progressivamente le une sulle altre incrementando la curvatura e la deformazione corneale e contemporaneamente riducendo lo spessore del tessuto corneale.
L’insorgenza della malattia è in prevalenza durante l’età adolescenziale e giovanile. Tuttavia alcuni riscontri si sono osservati anche in età scolare o adulta. Il cheratocono è più frequente negli individui atopici, che riferiscono frequenti riacutizzazioni di cheratocongiuntiviti allergiche. E’ dimostrato che il continuo meccanico strofinarsi degli occhi con le mani in caso di prurito è una concausa della progressiva degenerazione e del continuo sfiancamento del tessuto corneale. In questi casi deve allora essere instaurata un’opportuna terapia medica che risolva l’infiammazione e riduca il sintomo.
Il decorso della malattia è soggettivo: generalmente le evoluzioni più drammatiche e la progressione più rapida si osservano nei pazienti più giovani e in quelli che hanno avuto una più precoce insorgenza della malattia.
Il paziente lamenta inizialmente un peggioramento della qualità visiva, una distorsione delle immagini, spesso riferite come la coda di una cometa, e un progressivo offuscamento visivo.
Il problema si rende evidente all’esame topografico e tomografico, quando la cornea inizia ad assottigliarsi e ad incurvarsi progressivamente verso l’esterno, deformandosi così a forma di cono.

La curvatura irregolare che si viene a creare cambia il potere refrattivo della cornea, producendo di conseguenza distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano, che nessun occhiale è in grado di correggere.


LE LENTI A CONTATTO SONO SICURAMENTE DI GRANDE UTILITA’


I materiali, la tipologia e la geometria vengono selezionati in relazione al caso specifico ed al parere del medico Oculista curante.
L’obiettivo è quello di ricostruire una superficie corneale otticamente liscia, riducendone l’irregolarità ottica e l’asimmetria tipiche del cheratocono.


E DOPO IL CROSS LINKING?


La riabilitazione visiva dopo Cross Linking può essere effettuata ancora con lenti a contatto, facendo sempre attenzione a mantenere una costante idratazione, utilizzando, quindi materiali che riducono l’evaporazione dello strato acquoso del film lacrimale.
Recentemente abbiamo introdotto l’ausilio della topoaberrometria nell’applicazione delle lenti a contatto, in modo da correggere le aberrazioni visive tipiche dei pazienti con cheratocono e che riescono, in alcuni casi, a migliorare la qualità visiva e la sensibilità al contrasto, soprattutto in condizioni di guida notturna, attività al video terminale, visione crepuscolare.
Queste lenti vanno applicate e sostituite secondo le tempistiche consigliate dal Medico Oculista e conferiscono una buona qualità visiva ed una vita decisamente confortevole.

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